lunedì 11 aprile 2011

AL LETTORE

Vilta’ della massa,
ipocriti, oh! Stronzi
nell’osar a pensar dello
sbocciare della società.

Galoppiam su cavalli
Bianchi, portatori
Di saggezza e decadenza.
Previsto a mai, il ritorno.

Sproniamo democrazie
Con vane epistole,
su lotulenti paesaggi
acri, pieni di menzogne.

Noi, che continuiamo
A pestare il fango
Ci accingiamo a
Spogliarci dei beni

Noi, che continuiamo
A guardare le carovane
Metalliche, che attraversano
Il sudicio paese,

aspettando che una farfalla
si posi sul nostro naso:
urleremo e malediremo
il cammino fausto

dei reietti che son
su troni d’avorio,
io che mai li ho
amati, io che li odio.

Navigheremo
miei cari su di
fiumi purpurei,
da riva in riva,

dalla notte al giorno
proveremo sdegno
di noi stessi e
degl’ingordi
scalatori sociali,
butteratti dalle
fatiche di peccati
normali, ai più.

Noi, che di più
Gran vizio abbiam
La noia, che ci pervade
Le corrotte membra,

a Te lettore, mio
più che umile fratello
dedico la mia
vita.

Ps: in onore alla poesie d’apertura di baudelaire su de ‘’ i fiori del male’’

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